A beneficio dei miei 7, dico sette, affezionati lettori vorrei cercare di spiegare come funziona il motore (ed altre parti) dei nostri amati insetti, con tutta una serie di post dove tenterò di illustrare, con parole semplici e disegnini (fatti con paint, siate comprensivi) le varie parti componenti tutto l'accrocco. Ora mi direte voi ma ne vale la pena di tutto sto lavoraccio per soli 7, dico sette, lettori? Ebbene vi rispondo di si, perchè a parte voi sette, ho scoperto che un'altra decina scarsa di utenti a cui, benchè io sia un moderatore, non sono antipatico (strano ),e saltuariamente mi leggono, e se riesco ad arrivare ad otto lettori assidui ne è valsa la pena.  
Inoltre ho scoperto che a molti utenti, e anche a qualche moderatore cazzuto , non è ben chiaro cosa fa il parastrappi, cosa è e quando c'è battito in testa, che cosa sono e quale differenza c'è tra rapporti primari e secondari etc etc. Sia ben chiaro che non ho nessuna velleità di possesso del dogma, tutt'altro, quindi accetto fin d'ora tutte le critiche (possibilmente costruttive, grazie) e proverò a rispondere a tutte le eventuali domande, anche con il supporto, gradito, dei cazzuti vari e non.
Iniziamo quindi col tentare di spiegare com'è fatto e come, sommariamente, funziona il motore, poi se il thread lo riterrete interessante continuerò a spiegare (tenterò di) più in dettaglio il funzionamento.
Ci si potrebbe aiutare con uno spaccato tipo questo
ma anche se il disegno è bellissimo non è molto chiaro su come interagiscono tra di loro le varie parti,spece per i neofiti, quindi ho fatto io un disegnino con paint, che illustra in modo schematico un motore Vespa, eccolo:
Dunque il pezzo N°1 è il volano(blu) che è solidale tramite un accoppiamento conico con l'albero motore 2(rosso); ora gia a questo punto si potrebbero scrivere fiumi di parole su quanto è perchè debba pesare come minimo il volano, ma tralasciamo per ora questo punto, sarà oggetto di successivi post; sappiate che la sua funzione principale, essendo una massa rotante (sostanzialmente un peso che gira )è di aiutare l'albero motore (2) a girare in modo regolare, vedremo poi come. L'albero motore 2 in pratica è una manovella che trasforma il moto lineare del pistone 5 in moto rotatorio; ovvero tramite la biella 6 fa salire e scendere il pistone 5 dentro al cilindro 4, in vero ciò che fa scendere il pistone è lo scoppio (e si è un motore a scoppio) della miscela contenuta nel cilindro, e ciò che lo fa salire è proprio il volano (in gran parte)
Ora girando l'albero motore 2 gira anche la frizione 7 (in verde) che ci consente di trasferire la rotazione dell'albero motore alle restanti parti del motore e quindi alla ruota (che poi infine è quello che ci interessa veramente). Dunque quando la frizione è "attaccata" (nel disegno è rappresentata staccata) gira anche il suo ingranaggio ovvero vi è un accoppiamento per frizione (azz perciò si chiama frizione? ) tra la campana (parte esterna) e l'ingranaggio stesso; girando quindi l'insieme della frizione si mette in rotazione anche l'abero primario 8 (arancione); tra l'altro questo albero assume svariati nomi : parastrappi, quadruplo, albero di natale, multiplo, ingranaggio elastico eccetera eccetera, diciamo per ora che è un pezzo che ha diversi ingranaggi tutti solidali tra loro meccanicamente. Gia qui possiamo notare che c'è un primo rapporto di riduzione che si crea tra l'ingranaggio della frizione (verde) e il primo ingranaggio dell'albero 8 (arancione) e questo primo ingranaggio è chiamato corona, quindi se per ipotesi l'ingranaggio verde ha 20 denti e la corona arancione ha 80 denti vorrà dire che affinchè l'albero 8 faccia un giro completo l'albero motore ne dovrà fare ben 4. Avremo un rapporto primario quindi di 4:1 (quattro a uno); è chiaro il concetto?
Ebbene, girando quindi l'abero arancione girano ovviamente anche tutti i sui ingranaggi che sono ingranati appunto con gli ingranaggi posti sull'albero secondario, o albero della ruota se preferite, n°9 di colore viola. Questi ingranaggi in viola non sono solidali con il loro albero, bensì girano in folle, ed un solo ingranaggio viola dei quattro viene accoppiato all'albero tramite la crocera 10, che scorre appunto nell'albero (secondo la nostra volontà o quasi) e praticamente rende solidale un solo ingranaggio del secondario con il primario. Quindi, mentre nella prima riduzione il rapporto era fisso, qui in questa seconda riduzione il rapporto è selezionabile e lo sceglie il pilota secondo le esigenze del motore/strada. Quindi ogni coppia arancione/viola avrà il suo preciso rapporto dato dal numero di denti dei due ingranaggi, ad esempio (numeri puramete inventati solo per far capire il concetto) l'ingranaggio viola più a destra nel disegno,che è la prima marcia, avrà 60 denti e il corrispondente arancione ne avrà 12 ovvero un rapporto 5:1 (5 a 1) questo vorrà dire che ad ogni 5 giri dell'arancione ne avremo uno del viola (e della ruota ovviamente) ma siccome prima abbiamo detto che per far compiere un giro all'arancione ne dovevamo fare quattro con l'albero motore 2 vorrà dire che affinche la ruota faccia un giro il motore ne dovrà fare ben 20 (5 X 4 ). A scalare quindi avremo sempre più denti sugli arancioni e meno sui viola; continuo con l'esempio seconda coppia da dx 56 viola e 14 arancione rapporto 4:1, terza coppia 48 viola e 16 arancione rapporto 3:1, quarta coppia 40 viola e 20 arancione rapporto 2:1...
Una domanda sorge spontanea: Ma a che servono tutte queste riduzioni? non si potrebbero eliminare e fare si che a ogni giro motore corrisponda un giro ruota? Avremmo cosi una vespa-missile che a 7000 giri del motore faremmo 7000 giri di ruota e le F1 non ci cagherebbero nemmeno di striscio. Metto in palio un ricco premio (e a mio insindacabile giudizio) a chi mi da la risposta del perchè ciò
A questo punto dovrebbero essere chiare, almeno ai più smaliziati un paio di cosette: Alla domanda "quanto kmh riesco a fare con questa configurazione?" la risposta corretta è "dipende da quanti giri riesci a far fare al tuo motore" E un altra cosa dovrebbe ora essere chiara la differenza che c'è tra le famose prime corte e/o quarte lunghe...
Io, consentitemi, preferisco le quinte
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